Come Creare una Coppia e una Famiglia Felice
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Uno dei momenti più belli della vita è quello dell’incontro con una persona che ha un valore speciale, per la quale si prova una combinazione di sensazioni ed emozioni capace di cambiare la stessa esistenza.
Si comincia un percorso di comunicazione e di comunione particolare che difficilmente può essere frenato o ignorato, fino a quando travolge completamente il nostro essere, il nostro sentire.
Un rapporto sentimentale e affettivo tra due persone ha una sua modalità di formazione e di sviluppo.
Come si forma una coppia?
Vediamo il classico percorso tra due persone che da estranee diventano coppia e poi famiglia.
Dopo il primo incontro, si comincia a provare desiderio continuo di vedere quella persona, ci si rispecchia non solo nei suoi occhi ma anche nel suo cuore, e i pensieri sono direzionati a captare tutti i segnali consci e, soprattutto, inconsci, significativi, capaci di farci assumere comportamenti, modi di essere e di proporci che spingono sempre di più verso l’altro.
È la fase dei segnali verbali esplicitamente mirati al corteggiamento e, soprattutto, di quelli “non verbali”, che si inviano e si ricevono in maniera sempre più evidente. Per catturare l’attenzione e il consenso dell’altro i nostri sensi lavorano in modo instancabile e senza che nessun tipo di freno sia in grado di fermarli.
L’attrazione è troppo forte e troppo bella per essere repressa: della persona desiderata si vedono solo gli aspetti positivi, fisici e non fisici, fino al completo coinvolgimento nella fase del pieno innamoramento. L’innamoramento rinforza la sensazione e la convinzione di aver trovato la persona più importante, quella di cui non si può fare a meno e della quale tutto piace. La comunicazione diventa emotivamente carica di significato e di segnali positivi. Cresce l’attrazione fisica, aumenta l’eccitazione, si desidera trascorrere molto tempo insieme e lasciarsi andare.
Si forma così, come fase successiva, un legame d’ “amore”, di consolidamento del rapporto. L’affettività si rafforza e il bisogno di frequentarsi si stabilizza, come l’attività sessuale che può anche diminuire rispetto alla passione iniziale del corteggiamento, ma diventa più sentito il suo bisogno.
È con la persona amata che si stabilizza nell’intimità la comunione emotiva, il desiderio ed il senso del possesso. Si sente il bisogno di trovare e realizzare certezza con la convivenza o il matrimonio.
La coppia definisce il proprio “progetto di vita”, che prevede la condivisione di obiettivi importanti. È la fase in cui si sente il partner come la persona di cui ci si può fidare, e verso il quale indirizzare totalmente la propria scelta di vita.
È il tempo in cui con la convivenza si mettono in comune le proprie abitudini, la propria formazione, la propria storia, i propri valori. Ma è anche la fase in cui emergono le differenze.
Segnali da ascoltare
Alcune coppie, entrano in crisi in questa fase che coincide di solito con i primissimi anni di matrimonio o di convivenza. Emergono i primi segnali di avvertimento e non sempre si è in grado di percepirli o di comprenderli.
Spesso si percepiscono man mano che si manifestano le conseguenze, quando potrebbe essere già tardi.
Quali situazioni possono creare problemi di coppia?
L’ eccessiva influenza o dipendenza dai genitori e dalla famiglia d’origine. Oppure l’eccessiva pressione verso la procreazione, nei cui confronti uno dei partner può non sentirsi ancora pronto/a.
Come anche l’arrivo di un figlio.
O, ancora, l’incapacità di reagire alle difficoltà, anche le più piccole, della stessa convivenza come la gestione della quotidianità e degli impegni familiari. Fino alle problematiche esterne alla coppia quali il lavoro, problemi economici, l’acquisto della casa, le relazioni con gli amici, ecc. Queste e altre situazioni possono portare a cambiamenti importanti nel rapporto di coppia, influenzare la vita sessuale e quella sentimentale mettendo a dura prova la solidità della coppia.
Tali situazioni possono provocare risentimento, delusione, dolore, rabbia, disprezzo nei confronti del partner. Possono cominciare conflitti, insulti, mancanza di comunicazione o comunicazione sbagliata, come l’atteggiamento del “fargliela pagare”. La coppia può chiudersi in sé stessa, non cercare aiuti, non ricorrere alla terapia che solo un terapeuta di coppia esperto può fornire in questi casi.
Altro fattore molto importante che può condizionare il rapporto di coppia è l’arrivo dei figli.
L’arrivo di un figlio
La nascita di un figlio, il suo accudimento, la sua crescita, può creare difficoltà all’ equilibrio della coppia. Si dice che il mestiere più difficile sia quello del genitore, e questa affermazione è profondamente vera. Le giovani coppie di oggi non hanno a volte gli strumenti necessari per convivere con questa nuova realtà.
Può cambiare il modo di vivere la sessualità. Già con la gravidanza possono manifestarsi situazioni limitanti; la presenza del figlio provoca condizionamenti o limitazioni. C’è la possibilità di un calo d’attenzione affettiva: alcune volte il partner si sente trascurato a vantaggio del bambino. Il doversi occupare dell’accudimento di un piccolo aumenta l’impegno e la gestione anche delle piccole cose può creare contrasti o incomprensioni.
Il nuovo ruolo di genitore può creare paure e ansia, che non sempre si riescono a superare. Possono insorgere disturbi del desiderio e altri disturbi sessuali (frigidità, impotenza, eiaculazione precoce, ecc.). La gioia e la tenerezza di avere una piccola vita può trasformarsi, non sapendola gestire, in una situazione di continua tensione nella coppia.
La crisi del rapporto di coppia può insorgere anche in situazioni diverse, man mano che i figli crescono: dalla prima infanzia all’adolescenza la coppia può vivere una continua tensione, sottoposta a situazioni problematiche interne ed esterne alla famiglia e l’intesa della coppia può essere messa a dura prova. Ai problemi con i figli possono sommarsi tanti altri problemi: di lavoro, di relazioni, di condizioni di vita e di stabilità economica. La coppia, per crescere e reggere un rapporto con responsabilità di altre vite, deve realizzarsi in una diversa dimensione psicologica e sociale.
Deve diventare famiglia.
Che cosa fa diventare la coppia una famiglia
Due persone possono diventare famiglia dal primo giorno del loro incontro o non riuscire ad esserlo mai, anche dopo decenni di convivenza.
Possono stare insieme con un rapporto “di fatto” o unirsi in matrimonio subito, ma se non soddisfano alcune condizioni non diventeranno mai famiglia.
Vediamo quali sono tra le più importanti.
- l’attrazione fra i partner e la sua conservazione nel tempo
- l’esistenza di un progetto comune con interessi e obiettivi condivisi
- l’accoglienza dell’altro: ogni membro della famiglia deve sentirsi al suo interno accettato ed accolto
- una comunicazione efficace
Per attrazione si intende l’esistenza di una spinta affettiva e desiderio sessuale verso il partner, dall’esplosione iniziale dell’innamoramento al suo assestamento con le caratteristiche manifestazioni di amore, tenerezza, attenzione costante verso l’altro/a.
Capace di rinnovarsi e trovare soddisfazione in un rapporto maturo passionale e sentimentale, valorizzando nel compagno/a, marito o moglie, quegli elementi di attrattività che ne erano alla base dello slancio iniziale.
Capace di resistere nel tempo, con intimità, calore e fiducia. Con capacità, e impegno, per combattere l’abitudine e la routine.
Altrettanto importante nella famiglia è avere una progettualità comune. Mettere insieme dei desideri o delle aspirazioni non basta. Devono diventare un progetto comune: avere degli obiettivi, degli interessi, degli scopi che uniscono i membri della famiglia ed indirizzano i loro sforzi. Possono essere obiettivi quali avere dei figli, farli crescere bene, farli studiare; oppure tendere ad un certo tenore di vita, avere una bella casa; realizzare delle precise aspirazioni di lavoro, sportive o di conoscenza; fare dei viaggi o coltivare particolari hobbies ecc.
Unire le volontà, confrontarsi con le difficoltà ed insieme cercare le soluzioni migliori costituisce un legante sicuro e fa sentire una gioia ancora più grande quando il progetto si realizza. E dà ancora più significato alla celebrazione di traguardi che la famiglia, unendo gli sforzi comuni, riesce a realizzare. Per esempio, se in famiglia lavora solo il marito ed ottiene avanzamenti di carriera o risultati positivi nell’attività professionale, questo successo va vissuto come un risultato dell’impegno di tutta la famiglia, che consente a lui di arrivare, e così via.
L’accettazione dell’altro è importante in ogni relazione affettiva, ma diventa indispensabile all’interno della famiglia. La persona che non si sente accettata tenderà a distaccarsi emotivamente e fisicamente, ed a volte in maniera irreversibile. La famiglia è quel luogo dove le persone vengono accolte per quello che sono.
Parlare di accoglienza in famiglia significa che dagli altri membri (partner, genitori o figli) non ci si sente giudicati, ma compresi e accettati.
Supportati quando si ha bisogno dell’appoggio per realizzare i propri sogni, i propri obiettivi, ma anche quando si ha bisogno di uscire da situazioni difficili, quali dipendenze, cattive compagnie, abitudini sbagliate ecc.
Accettazione significa anzitutto non negare le differenze, ma valorizzarle. Essere in grado di superare la fase della critica verso l’altro con la comprensione.
La famiglia è tale se riesce a dare a tutti i suoi membri questo senso di accettazione, ad un livello superiore di quello che possono dare gli amici dai quali, a volte si può ricevere accettazione, a volte no.
La comunicazione efficace è un’altra condizione fondamentale affinché una coppia diventi famiglia.
Comunicare efficacemente significa sentirsi liberi di esprimere le proprie opinioni, i propri bisogni, le emozioni, sensazioni, senza il timore di essere giudicati o aggrediti, con la consapevolezza che si sarà rispettati.
Spesso si rivolgono a noi coppie nelle quali uno dei partner, in genere l’uomo, ha uno stile comunicativo colpevolizzante o aggressivo e la partner, per evitare critiche, imposizioni, contrasti, subisce, non reagisce, tiene dentro di sé le emozioni negative che ne conseguono.
Altro aspetto importantissimo della comunicazione è quello di comunicare ogni giorno l’affetto, l’apprezzamento, e le altre emozioni positive. Dire al partner “Ti amo”, fare un complimento per la nuova pettinatura, esprimere l’apprezzamento per la cena preparata con impegno, ricordarsi dell’anniversario…e tante altre piccole attenzioni, è fondamentale.
Comunicare con il dialogo, affrontando con rispetto verso il partner i piccoli problemi della quotidianità, come eventuali problemi più importanti unisce stabilmente la coppia, ed è fondamentale. Evitare il dialogo è una delle cause più importanti dell’insorgere di problemi nella coppia e nella famiglia.
Quando la coppia è in crisi, è fondamentale rivolgersi a un terapeuta di coppia che, attraverso la più opportuna psicoterapia, possa aiutare i partner a superare le difficoltà e ritrovare serenità ed equilibrio.
Da due anni e poco più ho incontrato la mia compagna compagna che dopo poco e diventata la madre dei miei figli benché la situazione in cui viviamo e a dir poco assurda fin da quando siamo andati a convivere a casa sua dove i genitori si sono offesi perché non li ha avvisati di questa nostra scelta tengo a precisare che io avevo 30 anni e lei 37 le cose con la gravidanza non sono migliorate anzi….. Hanno chiaramente manifestato il loro disappunto perché ho palesato l’intenzione che forse dopo soli tre mesi di rapporto fosse un po’presto e vista la loro invadenza nella nostra coppia e loro mi hanno consigliato di non riconoscere mio figlio ad oggi Lucas ha 1 anno e 3 mesi ed è il mio amore più grande ma la situazione e ancora insostenibile l’invadenza è aumentata ci fanno i conti in tasca guardano quando usciamo a che ora rincasiamo vengono ogni fottuto giorno da noi poiché è una casa di famiglia e siamo uno a due metri dall altro noi i suoi genitori ed o suoi tre fratelli sempre pronti a giudicare e a dirci che non gli piace il nostro stile di vita in più oltre la beffa la casa è da pagare ma io non mi sono scelto questa situazione e se devo pagare pago per una casa dove posso vivere solo io la mia compagna ed i miei figli in completa serenità e privacy anche perché per via di questi loro giudizi le discussioni di certo non mancano
Mi ritrovo come in uno specchio in questo bell’articolo, Anche noi con l’arrivo di un figlio abbiamo avuto cambiamenti e dopo alcuni anni se avessimo avuto un aiuto (come dite nell’articolo) certi errori li avremmo evitati. Grazie per i suggerimenti.