Depressione Natalizia, Affrontare la Tristezza delle Feste
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Arrivano le festività natalizie e di fine anno: luci, colori, regali che si scambiano, incontri e cene con parenti e amici. Atmosfera di “magia”, di euforia.
Per molte persone questi sono giorni di gioia e di serenità, di pieno appagamento; per altre sono giorni di malinconia, di malessere, di stress, vissuti con ansia.
Sopraggiunge per alcuni una incomprensibile malinconia, una forma depressiva definita “Holiday blues” o depressione da feste.
I più colpiti sono solitamente persone adulte, trenta-quarantenni, le quali, passate le feste, riprendono progressivamente a sentirsi bene.
Per alcuni è dunque un periodo particolarmente gioioso, per altri particolarmente critico.
Comunque, quello delle feste natalizie è un periodo che può essere vissuto da tante persone, per diverse situazioni, con ansia, abbattimento, tristezza.
– Chi rimane solo, come per esempio i vedovi, i “single”, o chi è malato, si sente escluso dalla condivisione. Questi giorni di festa sono dedicati a ritrovare gli spazi familiari, agli affetti, all’amore e per chi rimane solo la sofferenza è più forte proprio in queste giornate.
– Molte volte il Natale e le feste “devono” essere trascorse insieme ai parenti o con persone con le quali non si sta bene, con le quali il disagio supera tutto il resto. Le usanze, la tradizione impongono situazioni che si subiscono e che hanno come conseguenze stati di malessere.
– La forzata inattività di questo periodo consente di riposare come non si riusciva a fare prima, di vivere con più relax i tempi e gli impegni, di recuperare relazioni con i propri cari, anche con sé stessi, coltivare passioni e i propri hobbies. Le persone che non stanno bene con sé stesse, che hanno dentro di sé vissuti di vuoto, solitudine, lontane dalla frenetica corsa di ogni giorno si trovano più in contatto con il loro mondo interiore e possono sentire quelle sensazioni di tristezza, vuoto che solitamente tengono compresse, soffocate dentro di sé.
– C’è poi l’idea che in questi giorni di festa si debba essere felici, sempre e comunque, che non si possano percepire emozioni negative, vivere disagi. Questo ci fa sentire sbagliati, non “normali”, e, ovviamente, genera malessere.
– Le festività sono il “trionfo” del consumismo. La frenesia degli acquisti, la pressione per regalare, sono in questo periodo molto condizionanti: tutto questo è molto stressante per tanti. Chi non si sente in qualche modo stimolato, spinto, incalzato dalla necessità di completare in tempo la lista dei doni, dal non dimenticare nessuno, dal ricordarsi cosa è stato regalato in precedenza e così via? Soltanto pochi.
È possibile “sopravvivere” a questo periodo difficile, negativo, pesante? Come questo periodo potrebbe diventare più sereno e positivo?
Ecco 5 utili suggerimenti.
1) Fermarsi, fare una pausa. Abbiamo la possibilità di trovare tempo per noi, di dedicarci a quello che ci appassiona. Vediamo la “festa” come un periodo in cui si possono vivere situazioni appaganti, una opportunità.
Il riposo, i tempi che si allungano e rallentano in questi giorni possono essere un’occasione per recuperare le energie, respirare, concedersi la possibilità di pensare e coltivare le proprie passioni. Abbiamo, finalmente, più tempo per noi.
Cosa vuol dire questo per la vita di coppia, per esempio? Intanto uscire dalla routine e dall’abitudine, dalla fretta e dagli impegni determinati da altri. Quindi amarsi di più, senza fretta, curarsi di più del partner, fare le cose importanti che possano riaccendere la passione. Chi ama il ballo può uscire di più. Chi ama cucinare può coltivare maggiormente questa passione e, magari, condividerla con i propri cari o gli amici. Chi ama leggere può, finalmente, dedicare ore intere a questa passione. Chi ama trascorrere ore davanti ai suoi programmi o serie televisive preferite può finalmente farlo senza nessun freno. Chiunque può vivere questo periodo in modo nuovo, con maggiore soddisfazione e sentirsi compiaciuto e appagato.
2) Riflettere. È tempo di bilanci, di guardarsi indietro e comprendere quello che si è fatto e vissuto nell’anno che si conclude.
Abbiamo la possibilità e il tempo di dedicare a queste riflessioni energie e impegno. Finalmente vi sono le condizioni per trovare, con la calma necessaria, la risposta a domande rimaste in sospeso. Valutare le ragioni di insuccessi o traguardi non raggiunti. Pensare con il dovuto distacco alle situazioni dolorose. E, quindi, cominciare ad analizzare con calma le possibili soluzioni, cercare come superare gli ostacoli. Pensare, con la calma ritrovata, a cosa si voglia raggiungere in più e/o meglio nel nuovo anno, fare progetti per realizzare i propri sogni.
Evitate di vedere le persone “tanto per incontrarsi”, come rivedere vecchi amici solo perché si andava a scuola insieme: se con loro non vi sentite bene, evitateli. Altrettanto sono da evitare le compagnie di persone che annoiano, o che si lamentano. Si può, invece, scegliere di frequentare luoghi e persone con le quali si sta bene, oppure ritrovarsi con le persone care con le quali normalmente non si ha tempo di vedersi.
3) Non stare da soli. Restare soli quando si desidera va molto bene. È bene anche coltivare relazioni di qualità approfittando del maggiore tempo disponibile e delle circostanze delle feste.
C’è più tempo a disposizione e si può approfittare per condividere esperienze e attività piacevoli, scambiarsi impressioni, conversare, scambiarsi piccoli gesti di affetto.
4) Donare una cosa preziosa: il proprio tempo. Se aiutate gli altri vivrete emozioni positive, vi sentirete meglio con voi stessi. Attività di volontariato possono essere compiute in molte direzioni: assistenza ad anziani, iniziative umanitarie, aiuto a famiglie in difficoltà con servizio di baby sitter, e tanto altro. Anche una piccola frazione del proprio tempo donata con amore aiuta a sentirsi meglio.
5) Amarsi di più. Cioè prendersi cura della persona più importante: noi stessi. Molte persone si prendono cura e si preoccupano per gli altri e trascurano sé stesse.
Siamo una persona meravigliosa e unica e questo può essere un periodo fantastico per cominciare ad amare noi stessi. Possiamo regalarci qualcosa, concederci il tempo di coltivare un hobby, coltivare le nostre passioni. Volersi bene, amarsi, significa sapere accettare anche la nostra tristezza, la nostra depressione, la nostra infelicità. Perché amare significa accettare tutte le caratteristiche, anche quelle che non ci piacciono, della persona amata.
Non possiamo essere felici a tutti i costi, sorridenti sempre come nelle immagini della pubblicità. Se ci si sente soli si può imparare a vivere la solitudine: è il primo passo per sentirsi vivi e in contatto con il mondo.
Giovanna Maria Nastasi Psicologo Padova