- PSICOTERAPIA
Dipendenza affettiva
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La dipendenza affettiva: è come una droga?
Quando parliamo di dipendenza viene naturale pensare all’utilizzo di sostanze stupefacenti e psicoattive come l’alcool o la droga. Immediatamente pensiamo ad una persona che soffre di crisi di astinenza da questa sostanza e che trova conforto solo nel piacere momentaneo che può dare l’ennesima dose.
Alcolici, marijuana, tabacco, fino ad arrivare a sostanze più nocive come la cocaina, l’eroina, l’lsd.
E se invece, in alcune situazioni, la droga più tossica per un individuo, nonché quella che gli arreca più dipendenza, fosse la relazione instaurata con un’altra persona?
Cos'è la Dipendenza Affettiva?
Sebbene sia naturale all’inizio di una relazione amorosa, specialmente nella fase dell’innamoramento, sperimentare un forte desiderio di fusione con il partner a tal punto da farlo diventare la priorità della propria quotidianità, arriva un momento in cui la frenesia della passione lascia fisiologicamente il posto alla ricerca di una ritrovata autonomia e indipendenza.
Questo non vuol dire che i sentimenti si affievoliscano, ma la relazione con l’altro diventa una certezza inossidabile, un porto sicuro da cui è possibile anche staccarsi per esplorare il mare della propria individualità con una maggiore sicurezza.
L’amore, la vita di coppia, la passione, rimangono delle sfere della vita importantissime che contribuiscono ad una piena soddisfazione personale, ma non sono le uniche. Possono essere messe da parte per investire sulla sfera sociale delle amicizie, sulla sfera accademica e professionale, sulla sfera degli interessi personali.
Alcune volte, però, questo meccanismo di scissione della relazione amorosa da un sé autentico si inceppa, e uno dei due partner può rimanere incagliato nel desiderio di fusione fino all’annullamento personale.
Le giornate vengono passate soltanto in funzione degli scambi relazionali che avvengono con il partner, l’amore ricevuto diviene la condizione necessaria e insostituibile per la propria esistenza.
Le energie fisiche e mentali, nonché il proprio tempo, vengono utilizzate soltanto nella ricerca della relazione e nel tentativo di controllarla per ricevere la giusta dose d’amore che pensiamo sia necessaria per completarci.
Si arriva ad attuare un vero e proprio attaccamento morboso nel tentativo di colmare un vuoto interiore, reso ancora più vuoto dall’aver trascurato ogni altro aspetto della nostra vita.
Perché parliamo di dipendenza?
Sebbene la dipendenza affettiva non sia stata inserita come disturbo specifico nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), recentemente è stata aggiunta tra quelle che vengono definite le “New Addictions” (le nuove dipendenze), insieme alla dipendenza da internet, alla dipendenza da gioco d’azzardo, alla dipendenza dal sesso, alla dipendenza dallo sport, alla dipendenza dallo shopping compulsivo, e alla dipendenza dal lavoro.
Effettivamente sono tanti i sintomi che accomunano chi soffre di dipendenza affettiva a chi soffre di un più noto abuso di sostanze come alcool, tabacco, o altre sostanze psicoattive.
Innanzitutto, è molto forte una componente di astinenza. Nei momenti in cui il partner, inevitabilmente, non può corrispondere ad alcune aspettative irrealistiche e impossibili, chi soffre di dipendenza affettiva inizierà a sperimentare un vero e proprio senso di astinenza.
Potrebbe arrivare a vivere così sintomi depressivi, di sconforto totale e di disperazione, annullandosi completamente fino alla successiva interazione con il partner, o a vivere sintomi ansiosi fino al panico.
Questa astinenza porterà a mettere in atto i cosiddetti comportamenti di craving, ovvero di ricerca spasmodica della relazione, nonostante la consapevolezza delle problematicità che ne conseguono.
Molto spesso, infatti, in chi soffre di dipendenza affettiva è presente una componente di consapevolezza della sofferenza e della fatica che questo desiderio di fusione con l’altro comporta.
Per questa ragione, un altro aspetto che accomuna questa dipendenza alle altre, sono gli sforzi di ridurre o di controllare alcuni aspetti critici della relazione con l’oggetto di attrazione.
Molto spesso questo avviene attraverso comportamenti di compiacimento e di sacrificio totale nei confronti del partner, annullando le proprie esigenze intime nel tentativo di generare nell’altro i comportamenti che desideriamo, con tutto ciò che di più deleterio ne deriva.
Un altro aspetto in comune, come già accennato, è il tempo speso per la relazione. E non si parla soltanto del tempo passato insieme fisicamente, ma anche di quello passato nella propria testa attraverso il mind wandering (fantasticherie e viaggi mentali).
Si passa molto tempo, infatti, a ruminare su cosa si può fare e su cosa sarebbe stato meglio fare, fino a provare ansia per il futuro o sensi di colpa e vergogna per quello che si è già fatto e che poteva essere fatto diversamente.
Una conseguenza del troppo tempo dedicato alla relazione, che sia esso reale o pensato, è la drastica riduzione delle attività sociali, ricreative e professionali.
Mentre si potrebbe scalare una montagna a mani nude se in cima ci fosse il proprio partner ad aspettarci, si rischia invece di perdere motivazione e interesse per tutte le altre sfere della propria vita, come relazioni di amicizia o famigliari, hobby e lavoro, annullando e soffocando completamente l’individualità.
Quali sono le cause della dipendenza affettiva?
Una costante di chi soffre di dipendenza affettiva è cercare al di fuori di sé quel’ amore verso sé stesso che non ha mai sviluppato.
Chi soffre di dipendenza affettiva ha sete d’amore lascia nelle mani dell’altro la responsabilità della propria felicità.
Il dipendente affettivo è la persona che mesi dopo una rottura continua ad aspettare, a richiamare l’ ex e a sperare che torni, soffre moltissimo, percepisce una grande sensazione di solitudine e di vuoto. Pensa di non farcela, a stare da sola.
Chi soffre di dipendenza affettiva è incapace di porre dei limiti per paura di essere abbandonato.
Il bisogno di protezione si traduce in una continua ricerca di conferme e di richieste di conforto per arginare la paura dell’abbandono.
Infatti, se da un lato c’è un’irrefrenabile voglia di dedicare, e in un certo senso sacrificare, la propria vita per la relazione, dall’altro c’è una costante sensazione che tutto questo possa finire da un momento all’altro.
Molto spesso le richieste del dipendente affettivo al partner sono irrealizzabili e intraducibili, e questa impossibilità di realizzare le aspettative porta inevitabilmente a dubitare dei sentimenti dell’altro.
Se spesso il partner, mosso dall’amore che nutre, riesce a rimanere lucido e stare accanto all’altro in questi momenti di bisogno sfrenato e di sconforto, altre volte potrebbe non reggere il peso delle pressioni e arrivare involontariamente a confermare i sospetti del dipendente affettivo.
Avvengono in questo caso, quelle che in psicologia vengono chiamate le profezie che si auto-avverano. Colui che soffre di dipendenza affettiva, con le sue paure e i suoi comportamenti, influenza negativamente i sentimenti e i comportamenti del partner, fino alla conferma delle sue stesse paure.
Si rischia di sfociare in questo caso in quelle che volgarmente vengono definite come relazioni tossiche.
Differenti tipi di dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva, in tutte le sue sfaccettature, si presenta come un ampio spettro di comportamenti e dinamiche che possono influenzare profondamente le relazioni interpersonali. Possiamo però individuarne diversi tipi.
La dipendenza affettiva ossessiva, ad esempio, si manifesta attraverso una costante ricerca di attenzioni e rassicurazioni dall’altro, spesso accompagnata da una paura intensa di essere abbandonati. Questo tipo di dipendenza può condurre a comportamenti possessivi, una continua necessità di controllo sulla vita del partner e una difficoltà nel tollerare la solitudine.
La dipendenza affettiva della relazione, d’altra parte, si concentra sulla fusione emotiva, dove l’identità di un individuo diventa inestricabilmente legata alla presenza dell’altro.
In questo contesto, la persona può perdere di vista la propria individualità, poiché il senso di sé è fortemente condizionato dalla relazione stessa. La paura della solitudine può spingere l’individuo a cercare in modo costante l’appoggio dell’altro, creando una connessione profonda ma talvolta disfunzionale.
La co-dipendenza, come forma di dipendenza affettiva, si esprime attraverso un eccessivo sacrificio personale. Le persone co-dipendenti tendono a mettere da parte i propri bisogni e desideri per soddisfare quelli del partner, spesso a scapito del proprio equilibrio emotivo. Questa dinamica può generare una dipendenza reciproca, in cui entrambe le parti diventano interdipendenti in modo poco sano.
La dipendenza affettiva ambivalente aggiunge ulteriori sfumature, caratterizzandosi per l’alternanza tra il desiderio di vicinanza e la paura dell’intimità.
Le persone con questa forma di dipendenza possono sperimentare una lotta interna tra il bisogno di connessione e la paura di essere feriti o delusi. Questa ambivalenza può portare a comportamenti altalenanti, rendendo complessa la stabilità delle relazioni.
Alcuni consigli utili per affrontare la dipendenza affettiva
La dipendenza affettiva è una condizione psicologica molto complessa e per uscirne può essere necessario l’aiuto di uno psicoterapeuta esperto, per seguire un percorso di cambiamento e di guarigione.
Ci sono però alcuni consigli utili che possono essere seguiti per iniziare a stare un po’ meglio e vedere uno spiraglio di luce e di speranza.
- Il primo fra tutti è di entrare in contatto con le proprie emozioni, imparare a riconoscerle e ad accettarle. Soltanto attraverso un’iniziale autoconsapevolezza del nostro funzionamento psicologico ed emotivo possiamo mettere le basi per un futuro miglioramento.
- Un altro consiglio utile è quello di riorganizzare le tue giornate. Come è stato descritto precedentemente, la dipendenza affettiva comporta un soffocamento dell’individualità e del tempo dedicato ad alcune aree importanti della nostra vita. Prova, seppure in modo forzato, a coinvolgerti in qualche attività per staccare mentalmente dalla relazione. Prova a ricoltivare un hobby, ad inserirti in attività sociali, a programmare alcune attività professionali. Riscoprire una propria individualità non solo permette di ridurre il tempo di ruminazione, ma consolida la tua autostima, la tua autonomia e la tua indipendenza emotiva.
- Cerca il supporto sociale, avvicinati ad amici e familiari. La vicinanza è un momento di consapevolezza e di conforto, e in questo caso specifico anche di svago mentale.
In conclusione, la dipendenza affettiva può influenzare molte sfaccettature della vita e non è limitata alle relazioni amorose. Riconoscerla e affrontarla richiede tempo, impegno e supporto, ma può portare a relazioni più sane e una maggiore indipendenza emotiva.
La consapevolezza e il lavoro su se stessi sono la chiave per superare questa problematica e costruire relazioni più equilibrate e soddisfacenti. Il percorso per superare la dipendenza affettiva è un processo graduale, ma con determinazione e supporto, è possibile ottenere una maggiore indipendenza emotiva e relazioni più appaganti.
Nel Centro Nastasi abbiamo un’esperienza trentennale nella terapia della dipendenza affettiva. Utilizziamo percorsi personalizzati, studiati su misura per ciascuna persona che si rivolge a noi.
Dott.ssa Giovanna Maria Nastasi Psicologo Psicoterapeuta
Ho contattato la Dott.ssa Nastasi al culmine di una relazione devastante che mi aveva precipitato in uno stato di disperazione totale. Il mio mondo si era infranto in mille pezzi, la mia autostima era pari a zero, non avevo più fiducia in niente e nessuno, tantomeno in chi si poneva con un titolo o un ruolo.
Ricordo le parole della dottoressa al nostro primo incontro, io stavo talmente male da non riuscire nemmeno a dirle a voce quello che mi era successo, avevo dovuto scrivere per raccontare la situazione.
Le sue prime parole a quel primo incontro, sicure, ferme, piene di consapevolezza e comprensione mi diedero l’idea di essere arrivata davanti a chi poteva aiutarmi ad affrontare tanto male e ad affrontare me stessa in relazione a quel male.
Il mio è stato un percorso impegnativo, a tratti decisamente doloroso, e grazie alla dottoressa si è trasformato in un insegnamento di vita. In lei ho trovato non solo la professionista
Ringrazio la D.ssa Basile del Centro Nastasi per i risultati raggiunti dopo una terapia mirata a farmi superare il rapporto di dipendenza affettiva nei confronti del mio ex compagno. Adesso sto molto bene e sto avviando con serenità un nuovo rapporto con una persona fantastica. Senza la terapia sarei rimasta come chiusa in una gabbia e avrei ripetuto sempre gli stessi comportamenti e gli stessi errori.
Era un circolo vizioso: continuavo ad innamorarmi di uomini sbagliati e non riuscivo a fare a meno di loro.
Con l’aiuto dello Psicoterapeuta del Centro ho recuperato fiducia e stima in me stessa. Abbiamo eliminato le cause che mi portavano ad essere così dipendente.