Terapia Disturbi d’Ansia. Cura dell’Ansia, dello Stress e del Disturbo ossessivo compulsivo a Padova

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Nella società in cui viviamo, caratterizzata da crisi, pericoli, scoperte di nuove malattie, e sottoposti a ritmi intensi, è inevitabile vivere una condizione di ansia. Se la nostra reazione è proporzionata agli eventi e manteniamo intatta la nostra efficienza, possiamo da soli gestire l’ansia.

Quando invece l’ansia è forte, sproporzionata rispetto agli eventi, accusiamo sintomi tipici, come tensione, stanchezza, insonnia e ne siamo sopraffatti, diventa molto difficile gestirla da soli.

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In questi casi è molto utile intraprendere un percorso di psicoterapia. La psicoterapia si svolge in un clima rilassato, nel nostro Centro utilizziamo diverse tecniche terapeutiche, personalizzando il trattamento a seconda delle cause e rispettando l’unicità e le esigenze ci ciascuno.

Favoriamo, fin da subito, una buona alleanza tra terapeuta e paziente, caratterizzata dalla condivisione degli obiettivi e da un rapporto di stima, fiducia e rispetto reciproci, affinché l’ esperienza terapeutica sia il più serena e piacevole possibile.

Utilizziamo tecniche che aiutano a gestire l’ansia  e, quando le cause risalgono al passato, tecniche per la rielaborazione  di vissuti negativi o traumatici ancora presenti nella persona con tutto il loro contenuto emotivo disturbante.

E anche tecniche cognitive e comportamentali, affinché la persona possa imparare ad affrontare e  vivere serenamente situazioni ansiogene. La psicoterapia aiuta ad affrontare e superare i disturbi d’ansia e le loro cause. I disturbi ossessivo-compulsivi esordiscono solitamente nell’ infanzia, nell’ adolescenza o nella prima età adulta. Purtroppo, tendono a cronicizzarsi, per cui è importante ricorrere a un trattamento adeguato già ai primi esordi.

La psicoterapia è il trattamento più efficace poiché le cause dello sviluppo del disturbo ossessivo-compulsivo sono solitamente esperienze di vita traumatiche.  Nel Centro utilizziamo le metodiche più adeguate affinché la persona possa rielaborare i vissuti del passato connessi alle ossessioni e alle compulsioni

Associamo a questo intervento la desensibilizzazione, affinché la persona possa nel presente affrontare le situazioni ansiogene senza mettere in atto le compulsioni e una terapia cognitiva dei pensieri che alimentano il disturbo.

Questo approccio integrato e personalizzato (come peraltro indicato in letteratura) ci consente di ottenere ottimi risultati, nonostante i disturbi ossessivo-compulsivi siano i più complessi da trattare.

L’ansia è un’emozione, una risorsa importante per l’individuo perché in condizioni di pericolo ci protegge dai rischi oppure mantiene lo stato di allerta; inoltre migliora le prestazioni (ad esempio, quando sosteniamo un esame).

Quando l’ansia è eccessiva o ingiustificata, perché non esistono pericoli reali, allora diventa un disturbo emotivo.

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Terapia Disturbi Cura dell'Ansia. Quali sono i sintomi dell’ansia?

Sintomi psicologici dell’ansia

  • Apprensione
  • Tensione interna
  • Sensazione di paura
  • Sensazione di pericolo
  • Sensazione di vuoto mentale
  • Ricordi e pensieri negativi
  • Sensazione di essere al centro dell’attenzione degli altri
  • Preoccupazioni eccessive
  • Impazienza
  • Disturbi della memoria
  • Disturbi del sonno
  • Depersonalizzazione

 

Sintomi fisici dell’ansia

  • Tensione muscolare
  • Sudorazione eccessiva
  • Difficoltà a respirare
  • Vertigini
  • Tremori
  • Tachicardia
  • Necessità di andare spesso in bagno
  • Dolori addominali
  • Mal di testa
  • Sensazione di oppressione al torace
  • Sensazione di nodo in gola
  • Difficoltà di deglutizione
  • Formicolio in alcune parti del corpo
  • Sensazione di debolezza o svenimento

Terapia Disturbi Cura dell'Ansia. Suggerimenti per affrontare l’ansia

Per combattere i disturbi d’ansia è importante che il nostro stile di vita rispetti i ritmi del nostro essere umani: concederci delle pause durante la giornata, praticare attività fisica, non correre troppo, prenderci cura di noi, coltivare hobby e passatempi, coltivare le nostre passioni. È poi importante stare nel qui ed ora, non pensare troppo. I nostri pensieri sono quasi sempre negativi, sia che pensiamo al passato, al presente, al futuro e generano emozioni negative, paura, ansia. Altrettanto importante è dormire 7-8 ore ogni notte, come pure avere un atteggiamento positivo nei confronti delle cose e della vita.

Avere una vita sociale, coltivare relazioni aiuta molto a combattere l’ansia.

Il ricorso ai farmaci ansiolitici è molto frequente: ricordiamoci che non curano l’ansia, interrompono solo momentaneamente il sintomo. Sono un intervento meccanico, che dall’esterno ci libera per alcune ore dall’ansia.

 Può essere utile assumerli in una fase acuta, quando il disturbo è grave.

Quando appare l’ ansia, non soffochiamola, accogliamola e ascoltiamola perché ci è amica,  vuole comunicarci che nella nostra vita c’ è qualcosa che non va, che dobbiamo portare dei cambiamenti.

Se normalmente affronti bene l’ansia ma vivi un periodo difficile e hai solo bisogno di qualche suggerimento, puoi rivolgerti a uno psicologo Padova per una consulenza psicologica che con suggerimenti personalizzati potrà aiutarti

Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) i disturbi d’ ansia sono così classificati:

  • Disturbo d’ansia da separazione
  • Mutismo selettivo
  • Agorafobia
  • Ipocondria
  • Fobie specifiche
  • Disturbo d’ansia generalizzata
  • Disturbo di panico
  • Disturbo d’ansia sociale
  • Disturbo d’ansia indotto da sostanze
  • Disturbo d’ansia causato da altre situazioni mediche.
 

Il Disturbo ossessivo-compulsivo e il Disturbo post traumatico da Stress, precedentemente classificati nei Disturbi d’ansia, nel DSM-5 risultano all’interno di altre sezioni.

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Disturbo d’ansia da separazione

Il disturbo d’ansia da separazione è una condizione psicologica caratterizzata da un’intensa ansia quando una persona si trova separata dalle proprie figure di attaccamento, come i genitori o i “caregiver” (coloro che prestano le cure). Questo disturbo si manifesta soprattutto in età infantile, ma può persistere anche in adolescenza o nell’età adulta.

Le caratteristiche principali del disturbo d’ansia da separazione includono:

  • Paura del distacco: i bambini con disturbo d’ansia da separazione possono temere la separazione anche in situazioni in cui la maggior parte dei bambini si sente a proprio agio, come andare a scuola, dormire fuori casa o stare da soli in una stanza. Questa paura del distacco può causare resistenza o rifiuto di separarsi.
  • Stress significativo durante la separazione: durante la separazione, i bambini con questo disturbo possono sperimentare sintomi fisici come mal di pancia, nausea, mal di testa o disturbi del sonno. Possono anche manifestare comportamenti di attaccamento eccessivo, come l’aggrapparsi o l’essere restii a lasciare i genitori (o altre figure di attaccamento).
  • Preoccupazione persistente per la sicurezza delle figure di attaccamento: i bambini con disturbo d’ansia da separazione possono mostrare una preoccupazione costante per la sicurezza dei genitori o dei “caregiver” quando sono separati da loro. Possono chiedere ripetutamente informazioni sul loro benessere o richiedere conferme frequenti sulla loro presenza.
 

Il disturbo d’ansia da separazione può causare notevoli difficoltà nella vita quotidiana del bambino, come problemi scolastici, isolamento sociale e limitazioni nelle attività ricreative. È importante sottolineare che l’ansia da separazione è diversa dalla normale ansia che può essere sperimentata dai bambini durante lo sviluppo.

Si stima che questo disturbo colpisca circa l’1-4% dei bambini e degli adolescenti e che sia più frequente nelle femmine rispetto ai maschi.

Mutismo Selettivo

Il mutismo selettivo è un disturbo dell’infanzia caratterizzato dalla persistente incapacità di parlare in determinati contesti sociali, nonostante la capacità di comunicare verbalmente in altri ambienti. Di solito si manifesta durante l’infanzia, spesso intorno all’età di 3-4 anni, quando i bambini iniziano a frequentare la scuola o ad interagire con gli altri.

Le caratteristiche principali del mutismo selettivo includono:

  • Incapacità di parlare in specifici contesti: i bambini con mutismo selettivo evitano o sono incapaci di parlare in determinate situazioni sociali, come a scuola, in pubblico o con persone non familiari. Tuttavia, possono comunicare verbalmente in ambienti familiari o con persone di fiducia.
  • Ansia sociale: il mutismo selettivo è spesso associato all’ansia sociale. I bambini possono provare un’intensa ansia o timore di essere giudicati, ridicolizzati o di fare un’impressione negativa sugli altri. Questa ansia può essere talmente paralizzante da impedire loro di parlare.
  • Comportamenti di evitamento: i bambini con mutismo selettivo possono adottare comportamenti di evitamento per cercare di non affrontare quelle situazioni che li rendono ansiosi. Ad esempio, possono evitare il contatto visivo, nascondersi dietro ai genitori o evitare il coinvolgimento nelle attività sociali.
  • Comunicazione non verbale: sebbene i bambini con mutismo selettivo non parlino in determinati contesti, possono utilizzare forme alternative di comunicazione non verbale come gesti, espressioni facciali o comunicazione scritta per esprimersi.
 

Le stime sull’incidenza del mutismo selettivo possono variare, ma si ritiene che colpisca circa l’1% dei bambini in età scolare. Questo disturbo è più comune nelle femmine rispetto ai maschi con un rapporto di circa 2-3 bambine per ogni bambino affetto.

È importante notare che il mutismo selettivo può essere sottodiagnosticato o confuso con la timidezza estrema o altre condizioni simili. Pertanto, è essenziale una corretta valutazione clinica da parte di un professionista della salute mentale qualificato per una diagnosi accurata.

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Ipocondria

L’ipocondria, nota anche come disturbo d’ansia da malattia, è una condizione caratterizzata da una preoccupazione eccessiva e persistente per la presenza di una malattia grave, nonostante la presenza di prove mediche che dimostrano il contrario. Le persone affette da ipocondria tendono a interpretare in modo catastrofico i normali sintomi fisici o le sensazioni del loro corpo, attribuendoli a una malattia grave o mortale.

Le caratteristiche principali dell'ipocondria includono:

  • Preoccupazione eccessiva per la salute: le persone ipocondriache sono costantemente preoccupate di avere una malattia grave o di svilupparne una. Sono molto sensibili ai sintomi fisici e spesso interpretano erroneamente segni normali come indicatori di una malattia seria.
  • Attenzione focalizzata sui sintomi: le persone ipocondriache tendono a concentrarsi in modo eccessivo sui sintomi del loro corpo. Ogni minima sensazione viene interpretata come un segno di malattia, e questa preoccupazione costante può portare a un’iper-vigilanza nei confronti del proprio corpo.
  • Ricerca costante di conferme mediche: le persone con disturbo d’ansia dell’ipocondria cercano frequentemente conferme mediche per rassicurarsi sulla loro salute. Effettuano numerosi esami medici e visite specialistiche.
  • Difficoltà a riconoscere la natura ansiosa delle preoccupazioni: le persone affette da ipocondria possono avere difficoltà a comprendere che le loro preoccupazioni sono eccessive e sproporzionate rispetto alla situazione reale. Questa mancanza di consapevolezza può rendere difficile il trattamento della condizione.
 

L’accesso facilitato a internet, inoltre, ha un impatto significativo sul disturbo d’ansia dell’ipocondria. Con la vasta quantità di informazioni mediche disponibili online, le persone affette possono facilmente cercare sintomi, condizioni mediche o leggere storie di malattie gravi. Tuttavia, l’interpretazione errata o catastrofica di tali informazioni può amplificare l’ansia e alimentare le credenze erronee sulla propria salute.

Internet può fornire un terreno fertile per la ricerca ossessiva di informazioni mediche, l’auto-diagnosi e il confronto dei sintomi con casi estremi o rari. Le persone affette dall’ipocondria possono trovare rassicurazione temporanea nel cercare conferme online, ma questa ricerca compulsiva può in realtà rafforzare e perpetuare l’ansia.

L’ipocondria può causare significativo disagio emotivo e interferire con il funzionamento quotidiano, portando a un deterioramento delle relazioni personali, sociali e lavorative. È importante sottolineare che l’ipocondria non è una simulazione o un’invenzione volontaria, ma una vera e propria condizione clinica che richiede un trattamento adeguato, e la sua incidenza si aggira intorno all’1-5% nella popolazione generale.

Fobie specifiche

Le fobie specifiche si caratterizzano per una paura intensa, irrazionale e persistente verso oggetti, situazioni o attività specifiche. Questa paura eccessiva può portare a un evitamento delle situazioni temute, interferendo significativamente con la vita quotidiana della persona.

Le fobie specifiche sono classificate in base all’oggetto o alla situazione che le scatena. Alcuni esempi comuni includono:

  • Fobia animale: paura eccessiva e persistente di animali specifici come cani, serpenti, ragni o insetti.
  • Fobia ambientale: paura eccessiva e persistente di eventi o situazioni ambientali come temporali, altezze, acqua o volo.
  • Fobia del sangue-iniezione-ferita: paura eccessiva e persistente di ferite, iniezioni o di vedere il sangue.
  • Fobia situazionale: paura eccessiva e persistente di situazioni specifiche come viaggiare in metropolitana, prendere l’aereo, attraversare ponti o essere in luoghi chiusi.
  • Fobia di tipo “altro”: questa categoria include fobie specifiche che non rientrano nelle categorie precedenti, come la paura di vomitare, la paura dei dentisti o la paura di determinati cibi.
 

Le fobie specifiche sono uno dei disturbi d’ansia più comuni. Si stima che l’incidenza delle fobie specifiche sia di circa il 7-9% nella popolazione generale.

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Disturbo d’ansia generalizzata

ll disturbo d’ansia generalizzata (DAG) è un disturbo caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e cronica riguardo a diverse aree della vita, come la famiglia, il lavoro, la salute e le responsabilità quotidiane. La preoccupazione è sproporzionata rispetto alla situazione reale e persiste per almeno sei mesi.

Le persone affette da DAG tendono ad anticipare sempre il peggio, anche in situazioni normalmente gestibili. Si sentono costantemente in tensione, ansiose e inappagate. Alcuni sintomi tipici del DAG includono:

  • Preoccupazione eccessiva: le persone con DAG sono afflitte da una preoccupazione costante e intensa riguardo a una vasta gamma di eventi e situazioni della vita quotidiana. Questa preoccupazione è difficile da controllare e può essere accompagnata da una sensazione di apprensione costante.
  • Ipervigilanza e tensione muscolare: le persone con DAG possono essere costantemente ipervigili e tese. Questa tensione può causare sintomi fisici come mal di testa, dolore muscolare e difficoltà di concentrazione.
  • Ansia generalizzata: l’ansia nel DAG non è legata a un singolo evento, ma è presente in modo costante e pervasivo nelle più svariate situazioni quotidiane fino a diventare un vero e proprio modo di approcciarsi alla vita. Le persone con DAG possono avere difficoltà a rilassarsi e a godersi momenti di tranquillità.
  • Disturbi del sonno: il DAG può interferire con il sonno, causando difficoltà nell’addormentarsi, risvegli frequenti durante la notte o un sonno non ristoratore. Questo può portare a una sensazione di stanchezza e affaticamento durante il giorno.
 

Il disturbo d’ansia generalizzata può causare significativo disagio e interferire con le relazioni personali, sociali e professionali. La sua incidenza si aggira intorno al 3-6% nella popolazione generale.

Disturbo di panico

Il disturbo di panico è un disturbo d’ansia caratterizzato da improvvisi e ricorrenti attacchi di panico, ovvero episodi intensi di paura o disagio acuto che raggiungono il loro picco entro pochi minuti. Questi attacchi di panico possono essere spaventosi e debilitanti, e possono manifestarsi in qualsiasi momento, anche senza una causa apparente.

Le caratteristiche principali del disturbo di panico includono:

  • Sintomi fisici: palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, vertigini, nausea o sensazione di perdere il controllo.
  • Paura delle ricadute e cambiamenti comportamentali: le persone con disturbo di panico spesso sviluppano una paura persistente di avere altri attacchi di panico. Questa paura può portare all’evitamento di situazioni o luoghi in cui si sono verificati attacchi di panico in passato, limitando così la vita quotidiana e le attività sociali. Ad esempio, possono evitare di uscire di casa, di viaggiare in luoghi affollati o di impegnarsi in attività fisiche intense.
  • Preoccupazione anticipatoria: la paura degli attacchi di panico può portare a un costante stato di ansia anticipatoria. Le persone possono preoccuparsi costantemente di quando e dove potrebbe verificarsi il prossimo attacco di panico, il che può influire negativamente sulla qualità della vita e sul benessere generale.
 

L’incidenza del disturbo di panico è stimata intorno all’1-3% nella popolazione generale, con una maggiore prevalenza nelle donne rispetto agli uomini.

Disturbo d’ansia sociale

Il disturbo d’ansia sociale, noto anche come fobia sociale, è un disturbo d’ansia caratterizzato da una paura intensa e persistente delle situazioni sociali o di performance, in cui la persona teme di essere giudicata, umiliata o imbarazzata dagli altri. Questa paura e ansia sociale possono interferire significativamente con la vita quotidiana e le relazioni personali.

Le caratteristiche principali del disturbo d'ansia sociale includono:

  • Paura del giudizio sociale: le persone con disturbo d’ansia sociale temono fortemente di essere valutate o giudicate negativamente dagli altri. Questa paura si estende a diverse situazioni sociali, come parlare in pubblico, interagire con sconosciuti, partecipare a riunioni o essere al centro dell’attenzione.
  • Evitamento delle situazioni sociali: a causa della paura del giudizio sociale, le persone con disturbo d’ansia sociale tendono ad evitare le situazioni o ad affrontarle con grande ansia e disagio. Possono evitare eventi sociali, isolarsi, rinunciare a opportunità lavorative o scolastiche, o limitare significativamente la propria vita sociale.
  • Ansia anticipatoria: l’ansia nel disturbo d’ansia sociale può manifestarsi già prima dell’inizio di una situazione sociale temuta. Le persone possono sperimentare un’intensa ansia anticipatoria, preoccupandosi in modo eccessivo di cosa potrebbe accadere e immaginando scenari negativi.
  • Sintomi fisici: durante le situazioni sociali temute, le persone con disturbo d’ansia sociale possono sperimentare sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione eccessiva, tremori, arrossamento, difficoltà respiratorie, nausea o problemi gastrointestinali.
 

Secondo alcuni studi, l’incidenza del disturbo d’ansia sociale è stimata intorno al 7-13% nella popolazione generale, e colpisce in prevalenza le donne rispetto agli uomini.

Disturbo d’ansia da sostanze

Il disturbo d’ansia indotto da sostanze è un disturbo d’ansia che si sviluppa a seguito dell’uso di sostanze psicoattive, come alcol, droghe illegali, farmaci o altri prodotti chimici. L’ansia può essere causata dall’effetto diretto delle sostanze sul sistema nervoso centrale o può essere una risposta di astinenza dopo la cessazione o la riduzione dell’uso di una sostanza.

Le caratteristiche principali del disturbo d'ansia indotto da sostanze includono:

  • Ansia significativa: le persone affette da questo disturbo sperimentano ansia intensa, eccessiva o persistente che è chiaramente correlata all’uso o all’astinenza da sostanze. L’ansia può manifestarsi in diverse forme, come attacchi di panico, preoccupazioni costanti, paura irrazionale o sensazione di apprensione costante.
  • Relazione causale con le sostanze: l’ansia si verifica in concomitanza con l’uso o l’astinenza da sostanze. È importante riconoscere che l’ansia non è dovuta a un’altra causa medica o psichiatrica, ma è direttamente correlata all’uso o all’astinenza da sostanze.
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  • Interferenza nella vita quotidiana: l’ansia indotta dalle sostanze può interferire con il funzionamento quotidiano, le relazioni interpersonali, l’occupazione e il benessere generale. Può causare un significativo disagio e limitazioni nella vita della persona.
  • Riduzione dei sintomi con la cessazione dell’uso di sostanze: in molti casi, i sintomi d’ansia diminuiscono o scompaiono completamente quando l’uso di sostanze viene interrotto o ridotto. Tuttavia, in alcuni casi, può essere necessario un trattamento specifico per affrontare i sintomi residui o persistenti dell’ansia.

Disturbo d’ansia causato da altre situazioni mediche

ll disturbo d’ansia causato da altre situazioni mediche è un disturbo d’ansia che si verifica come conseguenza di una condizione medica o di una malattia fisica. In questo caso, l’ansia è direttamente correlata alle manifestazioni fisiche, ai sintomi o alla preoccupazione per la malattia stessa.

Le caratteristiche principali del disturbo d’ansia causato da altre situazioni mediche includono:

  • Ansia legata alla condizione medica: le persone con questo disturbo sperimentano un’intensa ansia, preoccupazione o paura legata alla loro condizione medica o ai sintomi fisici che stanno vivendo. Possono temere il peggioramento della malattia, la morte o le conseguenze negative sulla loro salute.
  • Correlazione diretta con la condizione medica: l’ansia è chiaramente causata dalla condizione medica sottostante. Può essere una risposta all’incertezza, alla gravità dei sintomi, alla gestione della malattia o al trattamento medico.
 

Impatto sulla vita quotidiana: l’ansia causata dalla condizione medica può interferire con la capacità della persona di svolgere le normali attività quotidiane, il lavoro, le relazioni personali e la qualità della vita. Può generare stress emotivo, isolamento sociale o difficoltà nell’affrontare le sfide legate alla malattia.

Disturbo ossessivo-compulsivo o DOC

Il  Disturbo ossessivo-compulsivo è tra i dieci disturbi più invalidanti al mondo, come classificato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).

E’ una condizione clinica che interferisce con le capacità di lavorare, studiare, avere buone relazioni sentimentali e personali, può causare perdite economiche  e danneggiare anche pesantemente la qualità della vita di chi ne soffre.

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Disturbo ossessivo-compulsivo. Cos’è?

Il disturbo ossessivo compulsivo è una condizione clinica grave, angosciante per chi ne soffre.

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione (DSM-5) (APA 2013) definisce il disturbo ossessivo-compulsivo come “ossessioni e/o compulsioni.

Le Ossessioni sono pensieri intrusivi, immagini mentali, dubbi o idee che insorgono nella mente all’ improvviso, si presentano frequentemente, contro la volontà della persona. Sono disturbanti e creano ansia e angoscia. Se l’ansia è moderata, le ossessioni  possono allontanarsi in breve tempo, altre volte l’ ossessione crea molto disagio o angoscia e in questi casi può  permanere a lungo.

Per esempio: “Ho toccato la maniglia di una porta e poi gli occhi senza aver igienizzato le mani, posso aver contratto il covid”.

Le ossessioni più frequenti possono riguardare:

  • la preoccupazione rispetto ad alcune azioni “di sicurezza” (come chiudere la porta o spegnere ii gas)
  • il timore che i propri beni non siano in ordine (per esempio elementi non disposti in modo uniforme sul tavolo o nell’armadio)
  • la paura di contrarre infezioni o malattie (ad esempio dopo aver toccato alcuni oggetti o superfici)
 

Le Compulsioni sono azioni mentali e/o veri comportamenti che la persona mette in atto per tentare di risolvere l’ansia generata dai  pensieri ossessivi. Le principali:

  1. rituali di pulizia personale o di oggetti contaminati
  2. evitamenti di situazioni che possono creare ossessioni ( luoghi contaminati, ospedali, frequentazione di persone malate, ecc.)
  3. richieste di rassicurazione
  4. controllo (per esempio controllare ripetutamente che il gas, la porta, le finestre siano chiuse, oppure controllare che un familiare si lavi le mani e esegua altre procedure di pulizia e/o disinfezione per evitare di contaminare la casa.)
  5. disporre gli oggetti in modo che abbiano un certo ordine e simmetria
  6. ripetizione di parole, preghiere, autorassicurazioni.
 

Spesso, una compulsione deve essere eseguita esattamente con la stessa modalità e talvolta viene ripetuta uno specifico numero di volte. Alcune compulsioni possono essere più esplicite e quindi notate anche dall’esterno (come chiudere e aprire ripetutamente una porta) mentre altre sono più intime e personali (come contare).

Disturbo ossessivo-compulsivo. Quanti tipi esistono?

Il DOC da contaminazione

Le ossessioni e compulsioni sono connesse alla paura di contagi o contaminazioni. Le sostanze contaminanti sono non solo lo sporco oggettivo, ma anche urine, feci, sangue e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, muffa, saponi, solventi e detersivi, contenenti sostanze chimiche considerate dalla persona come potenzialmente dannose.

 In quella che viene chiamata “contaminazione mentale”, la sensazione di sporco viene innescata anche da pensieri immorali o ricordi di eventi traumatici, senza alcun contatto con agenti contaminanti.

Se la persona entra in contatto con uno degli agenti che percepisce come contaminanti, o avverte una sensazione di sporco, spesso mette in atto una serie di rituali(compulsioni) di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione.

Lo scopo di queste azioni è quello di neutralizzare l’azione degli agenti contaminanti, tranquillizzarsi così rispetto alla possibilità di contagio e liberarsi dalla sensazione di sporco e disgusto.

Il DOC da controllo

La caratteristica di questo disturbo è l’ansia costante di poter far del male a se stessi o agli altri.

Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare per convincersi di aver fatto il possibile per prevenire qualunque possibile catastrofe. Questi comportamenti sono un tentativo di “tenere la situazione sotto controllo”.

Alcuni esempi di questo disturbo sono: controllare di aver chiuso porte e finestre di casa, le portiere della macchina, gas e acqua,  timore  di aver commesso errori nel proprio lavoro, che portano la persona a effettuare ripetuti controlli.

Oppure timore di aver investito involontariamente qualcuno con la macchina, che talvolta porta la persona a chiedere rassicurazioni di non aver provocato del male agli altri.

Dopo aver controllato una volta, di solito alla persona viene il dubbio di non aver controllato bene e continua a controllare, a volte anche per ore, fino ad arrivare allo sfinimento.

Il DOC da ordine e simmetria

Questa particolare forma di DOC porta a non tollerare che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico. Ciò procura, in chi ne soffre, una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità.

Gli oggetti (come libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti, piatti, pentole, tazzine) devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo un criterio omogeneo (come la dimensione o il colore).

Le persone che ne soffrono possono passare ore a riordinare ed allineare questi oggetti per contenere le sensazioni spiacevoli e l’ansia.

Ossessioni relative a pensieri inaccettabili

In questo caso i sintomi sono pensieri o immagini relative a scene in cui la persona mette in atto comportamenti che considera indesiderati e inaccettabili. Comportamenti che possono essere pericolosi o socialmente sconvenienti (come essere violenti o aggressivi, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care…).

Per tranquillizzarsi, chi ne soffre, non adotta né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Viene utilizzata ad esempio la strategia di ripassare mentalmente il passato per assicurarsi di non aver fatto certe cose o di monitorare costantemente le sensazioni provate e contrastare pensieri e impulsi indesiderati.

Il DOC da superstizione

Il sintomo che lo caratterizza è un pensiero superstizioso portato all’eccesso. Chi ne soffre esegue rituali magici (gesti, pratiche) allo scopo di prevenire un danno a se stessi o a persone care. C’è l’idea, un pensiero magico, che certe formule e certi gesti possano evitare che accadano eventi disastrosi.

 Il pensiero radicato nella persona è che, se non dovesse rispettare queste regole autoimposte, potrebbero esserci delle conseguenze gravi.

Nella nostra cultura ci sono credenze scaramantiche, per esempio associate alla rottura di una bottiglia d’olio o di uno specchio, al venerdì 17, e tantissime altre, che portano la persona a eseguire gesti come spargere del sale, fare le corna.

I rituali scaramantici della persona superstiziosa sono differenti da quelli di chi è affetto da DOC superstizioso perché non compromettono la qualità della vita della persona, mentre nel Disturbo ossessivo-compulsivo assorbono tanto tempo e sono eccessivi,  compromettendo anche in maniera significativa  la qualità di vita.

Ripetere l’azione o fare qualche altro rituale diventa l’unico modo per evitare la sfortuna.

Il DOC da relazione

Presenta sintomi centrati nell’ambito delle relazioni intime, ovvero dubbi ossessivi e preoccupazioni riguardo le relazioni sentimentali con conseguenti condotte compulsive messe in atto per alleviare l’ansia e il disagio.

Possono manifestarsi in relazioni di diversa natura, con il proprio partner ma anche con i propri genitori, figli, maestri e persino con Dio.

I dubbi e le preoccupazioni diventano così eccessivi da creare un significativo disagio sia personale che relazionale, portando anche ad una compromissione del funzionamento sociale, lavorativo e in altre aree importanti della vita.

Ossessioni di accumulo

Sono ossessioni che caratterizzano coloro che tendono a conservare ed accumulare oggetti insignificanti e inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti, scarpe vecchie) perché per loro è molto difficile gettarli.

Le persone che ne soffrono possono ritrovarsi a vivere in uno spazio ridotto della propria casa a causa del loro accumulare grandi quantità di oggetti che non servono.

Oltre a non riuscire a sbarazzarsi di ciò che è loro (che può non avere alcun valore economico e affettivo) spesso tendono a cercare attivamente altri oggetti da poter accumulare, che acquistano, o ottengono gratuitamente (come volantini oppure oggetti buttati via da altre persone)

Disturbo ossessivo-compulsivo. Quanto è diffuso?

Il disturbo ossessivo-compulsivo colpisce, su scala mondiale, dal 2 al 3% delle persone nell’arco della vita, indipendentemente dal sesso. Si calcola che in Italia ne soffra circa un milione di persone.

Può esordire nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta. In molti casi i primi sintomi si manifestano molto precocemente, nella maggior parte dei casi prima dei 25 anni (il 15% dei soggetti ricorda un esordio intorno ai 10 anni). L’evitamento delle situazioni temute nel disturbo ossessivo-compulsivo

Nel Disturbo ossessivo-compulsivo spesso è presente la tendenza ad evitare le situazioni o gli oggetti che facilitano l’insorgenza delle paure e che di conseguenza scatenano il disagio. L’evitamento riduce temporaneamente il malessere e porta la persona a stare tranquilla, ma a lungo termine amplifica il disagio e porta a un peggioramento del disturbo.

  La persona, con l’evitamento, non ha la possibilità di imparare che la situazione evitata non è pericolosa,  rafforza l’idea che lo sia davvero e ostacola di conseguenza la soluzione del problema.

Nel caso del DOC da contaminazione, ad esempio, i comportamenti di evitamento consistono nel tentativo di non entrare in contatto con tutto ciò che potrebbe essere “contaminato” (bagni pubblici, maniglie delle porte, denaro) o “infetto” (animali, persone ammalate o che hanno avuto contatti con ospedali o cimiteri).

L’ evitamento ripetuto porta a un aggravamento e alla cronicizzazione del disturbo.

Il dubbio patologico del disturbo ossessivo-compulsivo

La persona che soffre di disturbo ossessivo-compulsivo sperimenta ricorrenti dubbi relativi alle proprie azioni, causati da una marcata sfiducia nella propria memoria.

I dubbi posso riguardare, ad esempio,
aver chiuso la macchina o la porta di casa, aver spento il gas, aver svolto correttamente un’importante azione in ambito lavorativo.

Per contenere l’ansia nata dal non avere risposte certe, la persona sente il bisogno di attuare urgentemente comportamenti di controllo, finalizzati a verificare di aver svolto correttamente le azioni o di non avere avuto comportamenti pericolosi.

Inevitabilmente viene così rinforzato un circolo vizioso di dubbi, ansia, controlli.

Nel dubbio patologico si innesca il senso di colpa, ovvero la persona si considera responsabile di dover prevenire un danno, sia che riguardi altre persone che se stessa. L’angoscia in questi casi viene alimentata dalla paura della persona di non fare tutto il possibile per prevenire un evento dannoso.

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Orietta
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Sono proprio contenta di rilasciare una mia testimonianza al termine della psicoterapia.
Nel Centro mi sono trovata molto bene e sono riuscita a guarire dagli attacchi di panico e forte ansia di cui soffrivo come conseguenza di un grave incidente stradale.
La mia vita era diventata insopportabile, un vero inferno.
Oggi dopo la terapia con EMDR sto molto meglio e non soffro più di questi disturbi. Mi sento molto serena e sicura di me.
Grazie!

Mario Z.
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L’ansia e il panico avevano reso la mia vita insopportabile. La psicoterapia con il Dottor Gianpiero Borriello ha cambiato completamente la mia vita. Ringrazio il Dottor Borriello per la cura e la competenza con cui mi ha seguito.

Francesco
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L’esperienza con la Dottoressa Basile per me è stata la migliore che abbia avuto dal punto di vista umano, è stata capace di capirmi e comprendermi in poco tempo. Ho avuto problemi legati ai miei stati d’ansia e agitazione ma da quando sono entrato in terapia la Dottoressa mi ha aiutato a gestirli perfettamente fino a farli praticamente scomparire, e di questo le sarò sempre grato.

In conclusione è stata un’esperienza stupenda che ovviamente cercherò di tenere qualora ne avessi di nuovo bisogno.

Andrea
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Con una terapia tramite skype la Dottoressa Monti mi ha fornito un grande aiuto per superare le mie ansie e le mie difficoltà di rapporto con gli altri.
Desidero ringraziarla per la terapia condotta con estrema attenzione, capacità, empatia.

Giuseppe T.
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Mi sono trovato molto bene con la Dottoressa Basile, una persona molto preparata e con tanta esperienza. Dopo la quarta seduta ho visto già i primi risultati e successivamente ho notato l’eliminazione totale dell’ansia.

Luca
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Da tanti anni desideravo rivolgermi a uno psicologo per essere aiutato, ma non lo facevo perché sono una persona “normale” e pensavo che dallo psicologo vanno i “matti”. Lo stress era diventato troppo forte e mi sono rivolto al Centro. Ho risolto completamente i miei problemi in pochi mesi. Ora mi sento una persona nuova, sono finalmente rinato.

Valeria F.
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Dopo alcune esperienze sbagliate, una cara amica mi ha consigliato il centro, che per me rappresentava la mia ultima spiaggia. Mi sono sentita finalmente accolta e insieme alla terapeuta siamo riuscite a risolvere le paure e le ansie che rendevano la mia vita ormai insopportabile. Consiglio a chiunque voglia davvero risolvere i propri problemi il Centro della Dott.ssa Nastasi.

Sara
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Avevo problemi di ansia e fobie da tanti anni. Un amico mi ha consigliato di rivolgermi alla Dottoressa Nastasi: con lei mi sono sentita subito a mio agio. Ha utilizzato terapie semplici che hanno dato risultati sorprendenti! Pensavo che la Psicoterapia fosse difficile e faticosa, invece è stata facile e coinvolgente, una vera sorpresa. Ho risolto completamente i miei problemi e sono molto soddisfatta. Consiglio il Centro della Dott.ssa Nastasi a chiunque abbia problemi psicologici.