Il narcisista e l’amore
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Accostando la parola “narcisismo” e “amore” inevitabilmente siamo portati a pensare ad un modo di stare nei legami che implica una vittima e un carnefice, uno sbilanciamento di ruoli per cui c’è chi prevarica e chi subisce. Ma chi è veramente una persona narcisista e come sta nelle relazioni?
Il narcisista è mentalmente malato?
Nel linguaggio di tutti i giorni si sente usare l’aggettivo “narcisista” per riferirsi a chi è particolarmente focalizzato su di sé e mette i propri bisogni davanti a quelli degli altri. È sinonimo di egocentrismo, egoismo, vanità o presunzione.
Alcuni aspetti caratteriali e comportamentali cosiddetti “narcisistici” sono presenti in ognuno di noi: l’amor proprio, in una certa misura, è importante e sano che ci sia. Quando però sono estremizzati ed interferiscono seriamente nei rapporti interpersonali arrivando ad influenzare la qualità della vita, siamo in presenza di veri e propri “tratti narcisistici di personalità”.
In psicopatologia il “disturbo narcisistico di personalità” indica una struttura di personalità molto complessa per cui chi ne soffre pone una particolare attenzione ai rimandi ricevuti da parte delle persone più vicine. L’altro viene vissuto come strumento funzionale a costruire una certa immagine di sé.
Identikit del narcisista
Pur considerando l’unicità di ogni persona possiamo mettere a fuoco alcuni elementi che contraddistinguono un individuo narcisista:
- Egocentrismo
- Esasperazione e sovrastima delle proprie capacità
- Comportamenti arroganti e presuntuosi nei confronti degli altri
- Richiesta eccessiva di ammirazione e aspettativa che gli altri soddisfino i propri bisogni
- Mancanza di empatia e difficoltà a riconoscere desideri e sentimenti altrui
Questi tratti nascondono una grande fragilità e il bisogno profondo di instaurare relazioni intense ed appaganti. Bisogno che è difficilmente accettabile o comprensibile e per questo viene espresso in modo disfunzionale.
Per una persona narcisista, mostrarsi nella propria vulnerabilità, viene giudicato spesso come patetico. La vicinanza all’altro e l’aprirsi rispetto al proprio reale sentire viene percepito come minaccioso. Quest’idea ha radici molto antiche e va ricercata nei rapporti con le figure di riferimento sperimentati nell’infanzia.
Il narcisista: quali sono le radici del narcisismo?
Il narcisismo ha la sua origine in esperienze di apprendimento precoci legate alle interazioni che la persona ha vissuto da bambina nel proprio contesto relazionale. Chi, nella propria infanzia, è stato esaltato ed idealizzato, nel tempo ha costruito un’immagine di sé grandiosa. Quest’immagine lo porterà a stare nelle relazioni ponendosi in una condizione di superiorità.
Ci sono altri casi invece in cui la persona narcisista ha sviluppato determinati tratti per compensare un’idea di sé come una persona profondamente inadeguata e non amabile. Con i suoi comportamenti di apparente grandiosità, cerca di ricostruire l’immagine di sé e di non percepirsi quindi come mancante e non meritevole d’amore.
In altre situazioni ancora, la persona narcisista può essere cresciuta in un ambiente in cui non si dava spazio all’espressione di bisogni, desideri ed emozioni. Il reprimerli nel tempo ha portato notevoli difficoltà di espressione della propria vulnerabilità e di comunicazione dei propri sentimenti e necessità.
Il narcisista nel legame di coppia
L’incastro perfetto: la dipendenza affettiva
Le relazioni sono il luogo privilegiato in cui i tratti narcisistici si manifestano. Le dinamiche possono cambiare notevolmente a seconda del tipo e del grado di gravità di narcisismo.
Nel legame di coppia solitamente una persona narcisista trova il proprio incastro in chi è abituato a mettere al centro i bisogni dell’altro trascurando i propri.
Se da un lato vi è la necessità di rinforzare l’immagine di sé attraverso il proprio partner e dall’altro il bisogno di essere accuditi si può instaurare quella che viene chiamata “dipendenza affettiva”.
Chi è particolarmente vulnerabile ha un estremo bisogno di essere supportato e di trovare conferme al di fuori di sé. Si sente incompleto ed incapace: ha valore solo nel momento in cui qualcuno al di fuori lo legittima ad averlo. Questi vengono chiamati “tratti dipendenti di personalità” e possono essere manifestazioni di un vero e proprio disturbo.
Il “disturbo dipendente di personalità” si caratterizza per:
- Vitale necessità di avere relazioni interpersonali accudenti
- Timore della solitudine e dell’abbandono
- Scarsa motivazione individuale
Chi è dipendente, nelle relazioni ha una percezione di sé come incapace di funzionare adeguatamente senza l’aiuto degli altri. Si giudica come debole e bisognoso al contrario dell’altro che è considerato competente ed adeguato, capace di offrire accudimento e protezione.
Le persone dipendenti tendono, soprattutto nelle relazioni con quelle narcisiste, a sottomettersi mettendo i propri bisogni e le proprie opinioni in secondo piano per il timore che l’altro possa risentirsi e allontanarsi. Lo scopo è quello di compiacere l’altro, non dando valore alla propria identità.
Non si percepisce in grado di affermare la propria autonomia e si convince di essere troppo debole e vulnerabile per poter affrontare la vita. Si deve quindi affidare a chi dà un’immagine di sé come persona di successo e capace di destreggiarsi nelle difficoltà.
Quali sono le fasi della relazione del narcisista?
In un tipo caratteristico di dipendenza possiamo distinguere tre particolari fasi che non hanno una durata precisa e che possono sconfinare una nell’altra diventando anche cicliche.
Love bombing (bombardamento d’amore)
In questa prima fase predominano le sensazioni positive dovute all’innamoramento. La persona narcisista mostra il proprio lato migliore, il sé ideale, disponibile, accudente in tutto ciò che l’altro desidera. Può mettere in atto grandiosi gesti d’amore e tende a bruciare le tappe, arrivando a parlare fin dall’inizio di convivenza, matrimonio e figli. In questo modo aggancia l’altra persona appagando il suo bisogno di sentirsi di valore, importante, e rassicurandola sulla profondità del legame.
Svalutazione
Dopo aver stabilito un rapporto apparentemente solido, iniziano ad emergere gli aspetti di scarsa disponibilità ed empatia della persona narcisista. A questo punto il partner, trovandosi spiazzato, esprime il proprio disagio. Disagio che non viene accolto e che genera discussioni perché non c’è possibilità di incontro e di messa in discussione. Il narcisista, sentendosi attaccato, cerca di difendersi svalutando e manipolando l’altro.
Per la persona dipendente è estremamente difficile chiudere la relazione in quanto le sembra impossibile fare a meno del proprio partner. Si trova quindi a giustificare e perdonare l’altro, colpevolizzandosi nella speranza che le cose possano migliorare. La persona narcisista, dal proprio lato, può assumere un atteggiamento vittimistico per ripristinare i ruoli iniziali di potere. Se questo non accade la relazione finisce con l’entrata nella fase dello scarto.
Scarto
Lo scarto consiste in una rottura drastica e improvvisa da parte della persona narcisista. Questo agito ha lo scopo di tenere distante tutto ciò che potrebbe ferirla e minare l’immagine grandiosa di sé. Troncare la relazione permette di non affrontare la responsabilità delle proprie mancanze e allo stesso tempo di indebolire l’altro in modo da tenerlo a disposizione per un eventuale futuro tentativo di riaggancio.
Come il narcisista e la/il partner possono uscire da una relazione di questo tipo?
Inevitabilmente una relazione di questo tipo porta entrambi i partner a ferirsi a vicenda e a trovarsi invischiati in dinamiche che non permettono un’evoluzione sia individuale che di coppia.
La prima cosa da fare è coltivare il più possibile la consapevolezza rispetto al proprio modo di funzionare. Sia nella persona narcisista che in quella dipendente sono presenti grandi fragilità che meritano attenzione e cura. Ognuno di noi infatti è portato a stare nelle relazioni cercando di guarire quelle ferite che nascono solitamente nell’infanzia.
Può essere necessario chiedere aiuto per essere accompagnati nel vedere con più chiarezza quali meccanismi vengono attivati nelle relazioni e per apprendere nuove modalità di stare in un legame.
Partendo da una nuova consapevolezza ti sentirai sempre meno in balia degli eventi e degli automatismi, sviluppando un ruolo di agente attivo che ha gli strumenti per poter decidere cosa mettere in campo all’interno di una dinamica di coppia.
Nel prenderti cura di te e delle tue ferite sarai finalmente libero dal sentirti vittima o carnefice e potrai vivere le relazioni con più serenità ed equilibrio.
Dott.ssa Giovanna Maria Nastasi Psicologa Psicoterapeuta