Le civiltà del passato ci insegnano che da sempre l’ipnosi è stata incorporata all’interno delle arti risanatrici.
In tutta la storia vi è sempre stato il bisogno di usare la magia per sopperire ai limiti umani, per guarire malattie e per alleviare dolori fisici e spirituali. L’ipnosi si prestava molto bene a questa esigenza di magia guaritrice e così, fin dall’antichità, è stata molto usata come mezzo di guarigione. Sacerdoti e sacerdotesse, prestavano i loro servizi a malati e ai sofferenti nei Templi del Sonno, dove suggestione ed ipnosi venivano usate per attenuare le sofferenze.
Col passare del tempo, la scienza e la medicina si sono evolute, hanno iniziato a prendere sempre più piede nella storia e l’ipnosi, per quel suo aspetto molto suggestivo e magico, per lungo tempo ha perso d’importanza in questi ambiti, mantenendo la sua posizione in quelli religiosi.
Sarà la I° Guerra Mondiale a riaccendere l’interesse da parte della medicina verso l’ipnosi. Quando, infatti, i tedeschi si ritrovarono ad essere a corto di anestetici clinici, iniziarono ad usare l’ipnosi come agente anestetico. Da qui, finita la guerra, si riaccese l’interesse di questo strumento terapeutico soprattutto in Inghilterra, dove fu usata come calmante per quello che venne chiamato “shell shok”, cioè un trauma da bombardamento.
Negli anni 30 iniziò, poi, lo studio si estese e l’ipnosi fu utilizzata per indagare sul comportamento fisiologico e psicologico.
Con la II° Guerra Mondiale l’interesse verso l’ipnosi si allargò e, da effetto anestetico, iniziò ad essere riconosciuta come un valido strumento per rieducare il paziente dagli stress procuratisi durante la guerra, in quanto si riusciva a portare il paziente ad avere una migliore comprensione delle sue effettive potenzialità e capacità.
La vera svolta epocale dell’ipnosi moderna è merito indiscusso di Milton Erickson (1901-1980), medico e psichiatra, presidente e fondatore della Società Americana di Ipnosi Clinica e membro della Associazione Americana di Psichiatria, della Associazione Americana di Psicologia e della Associazione Americana di Psicopatologia. Egli rivoluzionò completamente questa metodica, tanto che verrà chiamata “ipnosi ericksoniana”.
Ipnosi ericksoniana L’ipnosi non esiste – tutto è ipnosi M. Erickson
Secondo il modello teorico che sta alla base del lavoro di Milton Erikson, nell’essere umano sono presenti tutte le risorse necessarie all’evoluzione e all’adattamento creativo del Sé. Pertanto, la psicoterapia viene considerata come “un processo grazie al quale si rendono fruibili le risorse necessarie al cambiamento già inscritte nel patrimonio ontogenetico ed esperienziale dell’individuo ex natura, ma non disponibili in quanto dissociate oppure represse per motivazioni diverse. (Giannantonio 2003).
L’ipnosi è un tipo di comportamento normale che si verifica quando l’attenzione e i processi di pensiero sono orientati verso una massa di apprendimenti di esperienze acquisite nella vita quotidiana. Ciò significa che nello stato speciale chiamato ipnosi non si possano creare nuove abilità od ottenere abilità trascendenti.
Per Milton Erikson, l’ipnosi si può definire come “uno stato speciale di consapevolezza cosciente in cui un certo comportamento scelto della vita quotidiana si manifesta in modo diretto, solitamente con l’aiuto di un’altra persona. Ma può essere anche autoindotto”. (Erikson, 1978). Esiste dunque anche l’autoipnosi.
Attraverso la suggestione ipnotica è possibile facilitare l’utilizzazione di capacità e potenzialità che esistono già nell’individuo ma che sono intrappolate da credenze limitanti o da mancanza di esercizio.
L’ipnosi, quindi, può contribuire ad una maggiore utilizzazione di capacità già presenti, anche se non riconosciute.
Da ciò ne consegue che l’ipnoterapia è un processo mediante il quale è possibile aiutare le persone ad utilizzare le loro associazioni mentali, i loro ricordi e le loro potenzialità per raggiungere il loro scopo terapeutico.
L’originalità di Erikson fu l’abbandono dell’approccio autoritario e direttivo, creando un suo particolare stile “permissivo”, nella convinzione che il terapeuta non dovesse mai imporsi e quindi dominare il paziente.
Attraverso favole e metafore Erikson parlava all’inconscio del paziente, che automaticamente riusciva a recuperare le sue risorse personali, già presenti dentro di sé, per migliorare la qualità della sua vita. Questo tipo d’approccio ipnotico, quindi, è molto simile ad una normale conversazione con il paziente durante la quale però, Erickson induceva una trance ipnotica nel soggetto.
La terapia ipnotica è come una “chiave” che apre alcuni “cassetti” della personalità. Il contenuto di questi cassetti corrisponde alle risorse personali che ciascuno possiede e che l’ipnotista non deve far altro che far emergere e valorizzare.
Da ciò ne consegue che l’ipnoterapia è un processo mediante il quale è possibile aiutare le persone ad utilizzare le loro associazioni mentali, i loro ricordi e le loro potenzialità per raggiungere il loro scopo terapeutico. (Erikson, 1982).
In Italia la prima associazione scientifica per lo studio e l’applicazione dell’ipnosi, l’Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi, si costituì nell’aprile del 1960 ed ha avuto il grande merito di diffondere la conoscenza e l’uso della psicoterapia ipnotica come scienza a tutti gli effetti, anche mediante accordi e convenzioni con Università ed Ospedali.
L’ ipnosi regressiva è un metodo che può consentire l’affiorare di eventi, ricordi nascosti che condizionano la vita della persona, permettendo di conoscere esperienze e ricordi del passato.
Si chiama “regressiva” perché l’ipnotista stimola in una persona, in una condizione di rilassamento profondo, la capacità di tornare indietro nel tempo fino alla prima infanzia, o anche alla vita intrauterina, o perfino a ipotetiche vite precedenti.
L’insonnia è un disturbo del sonno che si può manifestare in modi diversi.
Si può avere difficoltà a prendere sonno, oppure il sonno può essere interrotto e la persona si sveglia anche più volte durante la notte, oppure ci si sveglia precocemente al mattino.
Se l’insonnia è occasionale, si può risolvere facilmente da sola.
Se invece dura da un mese o più, diventa cronica ed è necessario capire quali sono le cause che l’hanno provocata. È opportuno rivolgersi a uno psicoterapeuta che saprà ricercare le origini e utilizzare gli opportuni trattamenti per risolvere l’insonnia e/o le altre situazioni che l’accompagnano (traumi, depressione, disturbi d’ ansia, stress, paure attuali).
Le tecniche di autoipnosi sono utili per ottenere lo stato di rilassamento necessario a prendere sonno e per gestire i pensieri che solitamente impediscono di rilassarsi e lasciarsi andare per poter dormire.
L’ ipnosi è una metodica molto efficace nei casi di insonnia.
La maggior parte delle forme di insonnia si possono risolvere con l’ipnosi.
L’ efficacia dell’ipnosi per dimagrire è ormai evidenziata da diversi studi scientifici. Spesso, chi mangia troppo lo fa in preda ad emozioni negative. Sa che non dovrebbe mangiare fuori pasto, oppure mangiare quantità di cibo minori, oppure evitare di eccedere nel mangiare certi cibi, ma non sa controllarsi.
L’ ipnosi è un metodo efficace per rieducare l’inconscio, cioè il luogo dove risiedono impulsi, desideri, ricordi, emozioni.
L’ ipnotista individua le abitudini alimentari e quali meccanismi mentali generano gli impulsi verso il cibo. È importante capire quali emozioni generano tali impulsi, per aiutare la persona a pensare e agire in maniera funzionale rispetto al cibo.
L’ ipnosi è dunque uno strumento efficace per acquisire e mantenere un regime alimentare equilibrato.
Dott.ssa Isabella Parisi Psicologo Psicoterapeuta
Vorrei dimagrire ho provato tutto ma mi manca la convinzione
Ho problemi di insonnia e col tempo sono diventati un disturbo cronico. Mi sembra molto utile l’idea di curarli con l’ipnosi. Ho provato con tisane di ogni tipo e con vari calmanti. Però se non risalgo alle cause credo che non ne verrò fuori. Ottimo articolo!
a me l’ipnosi è servita per smettere di fumare e ormai sono 5 anni che non tocco più una sigaretta
sono un po’ scettico a riguardo però devo ammettere che mi intriga molto l’argomento