E quanti bambini hanno imparato ad identificare il “cattivo” nella figura antipatica della regina boriosa, che ogni giorno interrogava il suo specchio magico per sentirsi ripetere che “al mondo non c’è nessuna che sia più bella di te”?
La figura della regina cattiva, superba e vanitosa, identifica un disturbo di personalità a cui è stato dato il nome di una figura mitologica dell’antichità: Narciso. Quel Narciso che si innamorò perdutamente delle sue immagine e cadde e morì specchiandosi nel fiume che rifletteva la sua immagine.
I principali sintomi del narcisista
- Crede di essere speciale.
- Manca di empatia, cioè è poco capace o non riesce a “mettersi nei panni altrui”, sentire le emozioni e sensazioni dell’altro. Al narcisista interessano solo i propri bisogni.
- Si mette sempre al centro della scena, pretende che i riflettori siano sempre puntati su di sé. Richiede ammirazione eccessiva.
- Si aspetta sempre un trattamento speciale, privilegiato. Si sente il naturale destinatario di ogni lode e di ogni premio.
- Ha un senso esagerato della propria importanza e desidera raggiungere l’eccellenza, il potere, l’amore ideale.
- Ritiene normale mostrarsi sprezzante verso gli altri, rapportarsi con arroganza e con sufficienza. Prova invidia verso i successi altrui e pensa che gli altri siano invidiosi nei propri confronti. Vive in competizione costante.
- Prova rabbia se incontra ostacoli tra sé e il successo, che, ovviamente, ritiene sia dovuto. Ritiene che gli altri debbano ammirarlo e sostenerlo nella scalata al successo e al potere. Se l’altro, per incapacità o per invidia, non lo sostiene, il narcisista si arrabbia, lo accusa, lo fa sentire una nullità. Un’ altra condizione che provoca molta rabbia nel narcisista è la debolezza. Mai mostrarsi deboli, chiedere aiuto a un narcisista, perché reagirà considerando l’altro un essere noioso e inutile di cui liberarsi.
- Tende a reagire in maniera eccessiva alle critiche o all’ abbandono.
- La sua autostima oscilla: a volte è grandiosa, altre volte è bassa. Il bisogno di sentirsi speciale è talmente grande, che mente costantemente a sé stesso in relazione alla propria importanza e non accetta che gli altri possano non considerarlo nello stesso modo.
Oppure manifesta stati di passività e di apatia, provando disinteresse per l’ambiente e per chi lo circonda, quando non si sente in competizione per la gloria, per il successo. Il narcisista vive costantemente in competizione, non ha capito che stare bene non viene dalle luci della ribalta, ma dal piacere dato anche da cose semplici: ascoltare una musica che piace, una serata con gli amici, coltivare una passione. Il benessere deriva dal percepire le sensazioni belle di ogni giorno, non dal raggiungere traguardi grandiosi.
Nei rapporti affettivi è incapace di proporsi verso il partner con un rapporto alla pari. Il narcisista ama poco, in genere nella prima fase di innamoramento romantico. Poi, spesso, si annoia, si sente lontano, si sente solo.
Tende spesso a vivere un rapporto di coppia con un partner passivo, sottomesso, adorante. Certe volte tradisce il partner e pretende di essere “accettato” anche in questo.
Altre volte il narcisista cerca un partner che abbia una figura pubblica importante, socialmente rilevante, per far splendere ancor più forte la luce del suo successo.
Disturbo narcisistico di personalità
Definire il narcisista mentalmente malato, o psicotico, non è giusto. Ma al narcisista, in un certo senso, manca il contatto con la realtà. Il bisogno di sentirsi speciale, grandioso, lo porta ad avere difficoltà a vedere razionalmente la realtà, coglierla in maniera obiettiva, soprattutto in relazione a comportamenti o tratti della sua persona negativi.
Perché si dice che il narcisista è un manipolatore affettivo?
Il narcisista affronta il rapporto con gli altri in maniera non sincera, si comporta in un modo o in un altro, a seconda delle situazioni, per suscitare impressioni positive. Poiché desidera ardentemente suscitare ammirazione, simula interesse per il prossimo, maschera il disprezzo per gli altri con molta abilità, sa come mostrarsi simpatico e attraente. Si atteggia per raggiungere il suo scopo, non è una persona autentica. Utilizza abilmente comportamenti seduttivi, comportamenti atti a ottenere simpatia, benevolenza, maschera emozioni negative. È talmente abile che anche le persone a lui più care, come il partner, possono pensare che il rapporto vada bene, anche se non è così. In realtà, spesso solo dopo un po’ di tempo chi gli sta vicino e gli vuole bene conosce il dolore che il narcisista può provocare.
Come trattare un narcisista
Il narcisismo si può trattare.
Il narcisista non chiede aiuto, o lo fa molto raramente, preferisce scappare. Prima di tutto da sé stesso, dalla sua paura del fallimento, dalla paura che il suo vuoto interiore possa emergere.
E se entra in crisi preferisce stare solo, guardingo nei confronti della mano tesa di chi gli vuole bene. Vede in chiunque l’approfittatore, colui che sta per colpirlo, per affossarlo definitivamente…Non chiede aiuto, anche se ne sente fortemente il bisogno.
Anche perché non tutti i narcisisti raggiungono il successo o restano in cima, sulla vetta. Alcuni ci riescono ma molti pagano con l’insuccesso e con il fallimento la loro corsa precipitosa.
Quando un narcisista si rivolge allo psicoterapeuta, lo fa solitamente per sintomi come attacchi di panico, ansia, depressione, abuso di sostanze.
Ma più spesso lo fa spinto da un partner esasperato.
Dott.ssa Giovanna Maria Nastasi Psicologo Psicoterapeuta
tesso disturbo ed ho atteso invano 44 anni di sentirmi dire ciò che tu ora scrivi. Complimenti per la forza con cui hai scelto di guardarti dentro. Ti auguro veramente di trovare te stesso e di esere felice